Solare Fotovoltaico/Incentivazione economica

Fotovoltaico - Incentivazione economica

Breve storia dei sistemi di incentivazione economica

L'incentivazione economica Pubblica alla realizzazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete di distribuzione elettrica si è sviluppata nel tempo attraverso differenti meccanismi di cui i principali sono stati il "Conto Energia", da parte dello Stato Italiano, finanziamenti in conto capitale, da parte di Regioni, Provincie e Comuni, agevolazioni varie, da parte dei Comuni soprattutto (ad esempio, incremento delle superfici edificabili in presenza di impianti fotovoltaici in caso di rilascio di nuove concessioni edilizie).

Il meccanismo del Conto Energia, a partire dal 2005 (DM 28 Luglio 2005 e 6 Febbraio 2006), si è evoluto attraverso 5 differenti "edizioni" subendo molte modifiche ed aggiornamenti tecnico-burocratici nonché economici (procedure di accesso agli incentivi e loro importo): il 6 Luglio 2013 ha cessato di essere in vigore il DM 5 Luglio 2012, meglio noto come quinto Conto Energia.

Il Conto Energia ha sempre suddiviso gli impianti fotovoltaici in base al loro livello di integrazione negli edifici ed alla potenza nominale, attribuendo loro differenti livelli di incentivazione economica.

A causa della complessità della materia e della scarsa ricaduta pratica (il Conto Energia non è più in vigore) si rimanda al sito del GSE, Gestore dei Servizi Energetici[1].

Incentivazione economica attualmente in vigore (Settembre 2013)

Gli incentivi all'installazione di un Impianto Fotovoltaico connesso alla rete di distribuzione elettrica attualmente in vigore sono di carattere fiscale e consistono nella possibilità di detrarre una parte dei costi sostenuti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, IRPEF.

Infatti, l'installazione di un Impianto Fotovoltaico connesso alla rete elettrica è annoverata tra gli interventi di ristrutturazione edilizia che possono essere detratti dalla IRPEF, come precisato dall'Agenzia delle Entrate. La detrazione è nella misura del 50% dei costi sostenuti con un massimo di 96000€ ed è da suddividersi su 10 anni in parti uguali.

Questo per tutti i costi sostenuti entro il 31 Dicembre 2013, come stabilito dal Decreto Legge numero 63 del 4 Giugno 2013 articolo 16 (convertito con modifiche nella Legge numero 90 del 3 Agosto 2013).

I costi sostenuti dopo il 31 Dicembre 2013 possono essere invece detratti in misura del 36% e con un tetto massimo di 48000€, salvo non intervengano nel frattempo ulteriori prolungamenti del particolare regime di detrazione del 50%.

L'Impianto Fotovoltaico deve comunque essere adibito al soddisfacimento dei consumi domestici e non avere fini commerciali (vendita dell'energia prodotta).

I soggetti aventi diritto alle detrazioni sono tutti coloro assoggettati alla IRPEF, quindi anche titolari di Ditte individuali ma con esclusione dei costi sostenuti per Impianti Fotovoltaici posti su edifici strumentali; un elenco completo dei soggetti aventi diritto alle detrazioni e delle relative procedure operative di loro presentazione è disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate assieme ad un opuscolo esplicativo sulle detrazioni per ristrutturazione edilizia.

I costi relativi alle installazioni obbligatorie per legge restano esclusi dal regime delle detrazioni.

Il regime IVA applicabile ai costi è quello agevolato al 10%.

Gestione operativa degli impianti: lo "Scambio Sul Posto"

Lo "Scambio Sul Posto" è una convenzione che si può stipulare con il GSE, ha durata annuale e viene tacitamente rinnovata dalle Parti: lo Scambio Sul Posto prevede il rimborso da parte del GSE del valore economico dell'Energia Elettrica "scambiato con la rete elettrica".

Quest'ultimo è il minore tra il valore dell'Energia Elettrica prelevato dalla rete e quello dell'Energia immesso nella rete valutati su base mensile, come esemplificato graficamente nella Figura 3.

Rappresentazione grafica come funziona SSP
FIG. 3: Esempio grafico del funzionamento dello Scambio Sul Posto (SSP).

Nella Figura 3 sono considerate due situazioni tipiche:

Le compensazioni vengono calcolate dal GSE su base mensile ed i rimborsi, bonifici su di un conto corrente del proprietario dell'impianto fotovoltaico, vengono eseguiti immediatamente quando il loro importo supera una certa soglia oppure raggruppati se il loro importo è inferiore alla soglia minima.

Lo Scambio Sul Posto non è propriamente un incentivo economico, ma rappresenta un meccanismo di gestione razionale del valore economico rappresentato dall'Energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico ed il suo utilizzo contribuisce notevolmente al rientro economico dai costi sostenuti per l'acquisto dell'impianto fotovoltaico.

In Figura 3 il Caso A corrisponde ad un impianto fotovoltaico sovradimensionato rispetto alle esigenze del proprietario, mentre il Caso B ad un impianto sottodimensionato: l'ottimo consiste, normalmente, ad un "Caso C" intermedio tra i due in cui la differenza tra la colonna blu e la rossa sia la minore possibile. Questa condizione è raggiungibile dimensionando opportunamente l'impianto fotovoltaico (numero, posizione ed orientamento dei moduli fotovoltaici adeguati e relativo coordinamento con gli altri elementi dell'impianto fotovoltaico).

Al fine di ridurre il tempo di rientro dai costi sostenuti per l'impianto fotovoltaico, il dimensionamento ottimo dell'impianto deve poi essere accompagnato da una quota di autoconsumo dell'Energia prodotta che sia la più elevata possibile: si deve cioè consumare l'Energia mentre l'impianto fotovoltaico la sta producendo quanto più spesso è possibile, ad esempio lavando indumenti e stoviglie o scaldando l'acqua sanitaria con boiler elettrici di giorno e non di sera.



[1] Il GSE è una società per azioni completamente di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, cioè dello Stato Italiano che si occupa dell'erogazione degli incentivi all'uso dell'Energia Rinnovabile, della relativa gestione dei rapporti con i beneficiari degli incentivi ed anche della promozione di questi meccanismi.⇑Torna⇑



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